Senza fuochi d’artificio la direzione del Pd toscano ma l’incendio può divampare da un momento all’altro
Il colpo di scena in una direzione Pd che si preannunciava una polveriera – e che si è trasformata in un negozietto di petardi per bambini -, è stato l’asse tra il governatore Eugenio Giani (nella foto) e il segretario regionale Emiliano Fossi, uscito con pochi graffi dalla direzione di via Forlanini. Il correntone Pd non è solo format nazionale, ma anche toscano. Una fusione a caldo tra schleiniani e riformisti unitari, con quelli ‘radicali’ (a dirla con Giani) sull’eremo dell’opposizione a oltranza. La Nazione descrive così la direzione regionale del Pd toscano. Intanto si profila la nomina di un nono assessore. Una poltrona in più nella giunta di Giani potrebbe soddisfare qualche appetito. Oppure Giani si è già accorto di avere qualche debolezza di troppo tra gli assessori? Nella direzione Giani si è definito riformista unitario attribuendo a Matteo Biffoni (22 mila preferenze alle ultime regionali) la caratteristica di riformista radicale. Biffoni non ci sta e ha detto che è da sempre nel Pd. Più unitario di così.





