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Rinasce il reddito di cittadinanza ma il presidente Giani lo riesuma in salsa toscana

Gli aspiranti presidenti del campo largo lo avevano promesso in caso di elezione. Il primo a mantenere questa promessa è Eugenio Giani, rieletto presidente della Toscana. Ha varato il reddito di cittadinanza regionale. Assicura di avere previsto regole in grado di evitare gli abusi che avvennero con la legge nazionale voluta nel 2019 dal M5s, lo stesso movimento che è anche ora il patron del revival, cioè di queste leggi regionali. Ha preteso che esse diventassero una priorità nei programmi elettorali per firmare gli accordi col Pd. Chiuse le urne, Giani s’è messo alla testa e dà il buon esempio. Ma anche Roberto Fico e Antonio Decaro hanno annunciato la riesumazione del reddito di cittadinanza, seppure in forma diversa rispetto al precedente. Lo scrive Italia Oggi.

Intanto Giani taglia già il traguardo: «Nel bilancio preventivo ci sono 23 miliardi che destiniamo al reddito di inserimento lavorativo da dare a coloro che dopo essere stati messi in cassa integrazione, licenziati, senza più nessun ammortizzatore sociale, vogliono rimettersi nel ciclo lavorativo. È un po’ il reddito di cittadinanza alla Toscana, vediamo poi come si svilupperà. Ai beneficiari, per un periodo che sarà da 9 mesi a un anno, paghiamo la formazione professionale e accanto a questa diamo loro 600-700 euro al mese». Un reddito di cittadinanza in salsa toscana.

Rinasce il reddito di cittadinanza ma il presidente Giani lo riesuma in salsa toscana

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