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Ma di chi è questo oro della Banca d’Italia? La risposta di Carlo Cottarelli

Ma questo oro di chi è? Carlo Cottarelli sul Corriere della Sera dà una risposta.

“Ho aspettato a intervenire sulla proprietà dell’oro della Banca d’Italia perché pensavo che la questione si sarebbe spenta da sola. Non è stato così. L’emendamento alla legge di Bilancio di Fratelli d’Italia ora si limita ad affermare che «le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono al Popolo Italiano». Ma anche così modifica lo status quo, e la Bce chiede chiarimenti. Chi è oggi proprietario dell’oro italiano? Secondo la Banca d’Italia, l’oro, 2.452 tonnellate, è di sua proprietà e compare nell’attivo del bilancio; se non lo fosse, servirebbe una legge ad hoc. I trattati europei non impongono che l’oro sia proprietàdella banca centrale, ma solo che sia da essa detenuto e gestito. In Francia, ad esempio, l’oro è dello Stato ma resta in gestione alla Banque de France. Perché allora la Bce è preoccupata? Perché questo emendamento cambia un equilibrio senza che sia chiaro il motivo. L’oro oggi appartiene già alla Banca d’Italia: cosa si vuole ottenere? Inoltre, senza una norma che permetta alla banca centrale di mantenere l’oro nell’attivo pur non essendone proprietaria, si creerebbe un buco di bilancio da coprire con denaro pubblico. Quali vantaggi avrebbe il Popolo Italiano diventandone proprietario? Praticamente nessuno. La gestione resterebbe alla Banca d’Italia e l’oro non potrebbe comunque essere venduto da governo o Parlamento. E venderlo, peraltro, sarebbe folle: è una riserva strategica da usare solo in emergenze gravissime. Forse l’emendamento ha un valore simbolico. Ma quale? Alludere a ipotetiche future vendite, magari fuori dall’euro? Non credo, e per fortuna. Allora perché farlo? Solo per piantare una bandierina? Giorgetti pare scriverà alla Bce per spiegare che non cambierebbe nulla. Sarebbe utile chiarire anche quali benefici avrebbe l’Italia. Valeva la pena di sollevare tutto questo polverone per una misura che non cambia nulla? No, soprattutto per evitare equivoci sulla nostra adesione ai trattati. Post scriptum: se proprio si vuole dire che l’oro (280 miliardi) è del Popolo Italiano, allora si precisi anche che il debito pubblico (3.000 miliardi) è un debito del Popolo Italiano. Così nessuno si sente troppo ricco”. (Nella foto il ministro dell’Ecoinomia Giorgetti).

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