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La politica è diventata arte senza pensiero

Già Luigi Sturzo, nel 1922, scriveva che «la politica è diventata arte senza pensiero». Oggi il populismo, fondato su un’“ideologia leggera”, si accontenta di slogan e semplificazioni. Il dibattito si concentra su appigli quotidiani e non sui grandi problemi. Le classi dirigenti parlano d’altro rispetto all’elettorato; chi governa produce contenuti, mentre nell’opposizione resta il vuoto. La fuga dalle urne alimenta un circolo vizioso: le forze politiche governano rappresentando solo una parte degli elettori e moltiplicano l’attenzione per Regionali e sondaggi. Intanto l’autonomia regionale soffre la tendenza a nazionalizzare il dibattito, che finisce dominato da temi nazionali invece che dalla capacità amministrativa delle regioni”. La riflessione di Sabino Cassese ben si adatta al dibattito che ha preceduto questa tornata di elezioni regionali e anche la scelta di alcuni assessori toscani sembra più dettata da questioni di immagine che di esperienza amministrativa.

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